Human Hunting. Sesta Lezione.

Oltre alla classificazione che abbiamo analizzato nella precedente lezione, sono state elaborate 3 differenti tipologie di “sindromi” che caratterizzerebbero gli assassini seriali:



- delle volontà di potenza
L'obbiettivo principale del serial killer non è il sesso ma il controllo totale della vittima. 
Per affermare la propria individualità l'omicida ha bisogno di sperimentare un senso di onnipotenza. 
Umiliare e sottomettere la vittima equivalgono all'affermazione del proprio Io.


- di Jekill e Hyde
Tipica degli assassini seriali: è come se avessero una parte buona che si accorge della presenza di una parte cattiva; la parte buona permette di condurre una vita normale perfettamente integrata negli schemi sociali, la parte cattiva di sfogare gli istinti violenti. 
L'impulso a confessare o a farsi catturare è il risultato di un tentativo inconscio della parte positiva di sconfiggere quella negativa.


- dell'imperatore romano
Molti assassini seriali sono annoiati dalla vita moderna perché attraverso la comodità e il progresso produce solo situazioni di routine. 
Questi soggetti cercherebbero nuovi stimoli per dare un senso alla loro vita. 
Si comportano come gli imperatori romani che utilizzavano le persone come oggetti utili per il loro piacere e divertimento.


Nel corso del tempo però si è visto che questo tipo di classificazioni, sebbene potesse indicare il tipo di persona che si stava cercando, non serviva ad "uniformare" il giudizio degli inquirenti, i cui rapporti operativi spesso traboccavano di termini psichiatrici e medici. 
Si rese quindi necessaria un'ulteriore suddivisione degli assassini seriali. 


L'FBI stilò così un quadro in cui classificò le diverse tipologie di serial killer sulla base del modus operandi e di come si presentava la scena del crimine. 
In questo caso le categorie si riducono a 2:
l'offender organizzato e l'offender disorganizzato.


Nella nostra prossima lezione tratteremo nel dettaglio il profilo del serial killer organizzato.