martedì 22 novembre 2011

Human Hunting. Quinta Lezione.


LE TIPOLOGIE DI SERIAL KILLER 
Il "Manuale di Criminologia Clinica" evidenzia 5 categorie di serial killer: il Visionario, il Missionario, il Dominatore, il Lussurioso (in inglese Lust Killer), l'Edonista.



VISIONARIO
Il serial killer visionario, anche detto "allucinato", agisce su comando di voci allucinate, cioè ha delle allucinazioni uditive di comando, accompagnate da interpretazioni deliranti. 
La voce può essere quella di Satana, di Dio, di un essere sconosciuto o di una entità soprannaturale, che spesso viene identificata dal visionario come un demone che lo spinge ad uccidere e distruggere. 
La giustificazione che adduce alla sua  condotta, è quella di un atto dovuto e di obbedienza, in funzione di un disegno superiore per il quale lui è stato scelto come tramite. 
Spesso si tratta di individui che hanno avuto un'educazione religiosa rigorosa e orientata al fanatismo.
A volte le allucinazioni sono visive, ed in questi casi sono generate da stati di intossicazione da droghe o alcool. 
Questa tipologia di killer è affetta da patogia mentale che spesso si inquadra in sindromi schizofreniche di tipo paranoide o nella sindrome allucinatoria paranoide. Infatti i loro omicidi sono spesso condotti in modo bizzarro e non ben pianificato rispetto al serial killer non malato di mente.


    • La storia di Herbert Mullin




MISSIONARIO 
Il serial killer missionario afferma di uccidere perchè motivato da una missione etico-morale (ovviamente una morale distorta), che lo porta a prediligere come vittime una determinata categoria di persone. Per cui concentrerà i suoi omicidi nel mondo delle prostitute, gay, drogati, alcolizzati e via dicendo. 
Solitamente la categoria che sceglie ha avuto un forte impatto negativo nella sua vita. Ad esempio, se si orienta verso i drogati o gli alcolizzati, è facile che uno dei suoi genitori lo fosse, ed attribuisce a questo motivo la violenza che è stato costretto a subire. Questa idea  rafforza la convinzione di svolgere un bene per l'umanità, gli evita di poter percepire alcun tipo di rimorso e andrà avanti finchè non sarà catturato.
Gli assassini seriali appartenenti a questa categoria, una volta catturati e sottoposti ad accertamento psichiatrico, non riveleranno quasi mai una malattia mentale così grave da far risultare compromessa totalmente la capacità di intendere e di volere.


    • La storia di Joseph Paul Franklin.


DOMINATORE
E' il killer che ha bisogno di sentire il controllo sulla propria vittima e che arriva ad ucciderla come sublimazione del controllo stesso, oppure perchè, essendo spesso un individuo socialmente inadeguato, non ha altro modo per poter controllarla e poterne disporre a suo piacimento. Non è raro che utilizzi droghe o alcool per arrivare a neutralizzare le resistenze, ed anche in questo caso sono frequenti parafilie post-mortem, cannibalismo in special modo.


L'eventuale stupro, mutilazione e/o altri soprusi inflitti al cadavere, in questo caso non hanno una vera e propria attinenza al soddisfacimento della sfera sessuale ma solo al totale controllo sulla vittima e all'idea di onnipotenza che ha di sè stesso.
E' una gratificazione tanto grande quanto effimera, inevitabilmente impone nuove vittime sacrificali secondo una serialità che può arrestarsi solo con la cattura o la morte del killer.


    • La storia di Robert Berdella


LUST KILLER
Mentre cerca di ottenere un soddisfacimento di carattere sessuale, spesso è motivato anche dal desiderio di controllare la sua vittima. 
Si tratta di un individuo con conflitti profondi, inconsci o subconsci, che cerca di risolvere la sua ansia con attività lussuriose distruttive, ritualistiche e compulsive. 
L'atto lussurioso e sadico concede al killer quel senso di potere che ovviamente copre i suoi profondi sentimenti di inadeguatezza e insicurezza. 
Jeffrey Dahmer, il serial killer di Milwaukee, disse esattamente che il suo scopo principale era quello di poter controllare la sua vittima attraverso il suo sadismo sessuale. Ciò riflette la psicodinamica alla base di questo comportamento mostruoso.


    • La storia di Jeffrey Lionel Dahmer






EDONISTA
Il serial killer edonista è colui il quale uccide per il puro piacere di farlo. Prova un piacere sadico nel compiere l'atto omicida: commette il crimine per dimostrare la propria superiorità e il proprio dominio sulla vittima, che viene spersonalizzata e considerata alla stregua di un oggetto.


E' possibile soddividere questa categoria in 3 sottogruppi: 


- Edonisti per tornaconto personale
la gratificazione non deriva unicamente dall'omicidio, ma anche dal guadagno personale che proviene dalla morte della vittima.
    
    • La storia di Herman Drenth


- Edonisti per picere sessuale:
coniugano il letale binomio di sesso e morte, dove la sessualità emersa durante l'aggressione, la tortura, la mutilazione e il cannibalismo costituisce un'esperienza di erotismo estremo. 


    • La storia di Tim Spencer 
    • La storia di Dennis Rader


- Edonisti alla ricerca del brivido:
la dimensione della sfida è centrale; il rischio assunto nel pedinamento, nella cattura, nell'uccisione rappresentano un cocktail di eccitazione e brivido non meno importante dell'esecuzione finale.

    • La storia di William Suff

Nella prossima lezione analizzeremo altri tipi di classificazioni che definiscono gli assassini seriali.

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