lunedì 14 novembre 2011

Human Hunting. Quarta Lezione.


Questa lezione tratterà il tema degli assassini seriali considerati "atipici", elencandoli e definendoli.



Per "a-tipico" si intende solo e soltanto quello che non rientra nella maggioranza statistica dei casi di omicidi seriali. 
La statistica, infatti, ci dice che il serial killer "tipico" è prevalentemente un maschio bianco, di età compresa fra i 25 ed i 35 anni, che agisce da solo, soffre di disturbi della personalità (ma raramente è un vero e proprio psicotico, incapace di intendere e di volere) e con forti tendenze antisociali e preferenze per la vita solitaria. 


Di conseguenza, sarà ben chiaro il motivo per cui vengono considerati "atipici" i cosiddetti angeli della morte, le vedove nere e le sette assassine.


GLI ANGELI DELLA MORTE
A questa categoria appartengono i serial killer che operano in strutture sanitarie come ospedali, o infermieri che svolgono la propria attività presso il domicilio di quella che poi sarà la vittima. Sfortunatamente il numero non è così basso come si possa pensare, soprattutto perchè è difficile destare sospetti quando la vittima è già un soggetto in precarie condizioni di salute. 
La maggior parte degli angeli della morte è composta da donne, che cominciano i loro delitti subito dopo i 20 anni, il periodo medio di attività è di uno o due anni e il numero medio di vittime è di circa 8, prima di venire scoperte ed arrestate.


Il motivo principale che le porta ad essere scoperte sta nella propensione a cominciare a vantarsi dell'accaduto, o quanto meno fare delle dichiarazioni che destano sospetti che si riveleranno fatali. Nei casi in cui questo non avvenga, il numero delle vittime può salire sensibilmente, anche perchè l'arma del delitto sono gli stessi strumenti di lavoro. 
E' sufficiente somministrare per giorni una dose eccessiva di farmaco, oppure forti dosi di morfina dichiarando poi che il paziente aveva lamentato forti dolori per fare in modo che nessun sospetto possa ricadere su di loro.


La motivazione principale che spinge all'omicidio queste persone sta nello smisurato bisogno di sentirsi  onnipotenti, di poter essere in grado di decidere della vita o della morte delle persone che sono state affidate loro in cura.
La conferma di questa mania la si può anche trovare nelle confessioni, in cui di solito ammettono di aver provocato la morte solo per alleviare le sofferenze, praticando l'eutanasia. 


Le vittime predilette sono soggetti indifesi, prevalentemente malati anziani, ma non sono sconosciuti alle cronache casi di baby-sitter che vedevano nei bambini a loro affidati un essere umano bisognoso delle loro cure e che poi finivano uccisi.


Le caratteristiche comuni che si possono riscontrare negli angeli della morte sono principalmente 3:


- bisogno di onnipotenza:
poter decidere della vita o della morte delle persone a loro affidate;


- mancanza di confessione:
al momento dell'arresto continuano a negare la responsabilità delle morti causate rifugiandosi nella teoria dell'eutanasia;


- parlare con altre persone degli omicidi:
tendenza ad esporsi fin troppo oppure a spingersi a pronosticare la morte del prossimo paziente, cosa che quando si avvera porterà a forti sospetti.
    
    • La storia di Waltraud Wagner 


LE VEDOVE NERE
Così chiamate in omaggio alla specie di ragni velenosi, le cui femmine divorano i maschi. Questa categoria di serial killer uccide quasi esclusivamente per avidità e le sue vittime sono mariti facoltosi e chiunque possa ostacolare il procedere dei loro piani. Per questo motivi spesso vengono eliminati sistematicamente anche figli da accudire, parenti sospettosi e così via.
La vedova nera deve la sua immunità alla sua intelligenza e alla grande capacità di pianificare con calma e freddezza i diversi omicidi. E' manipolativa e fortemente organizzata e lascia trascorrere un lungo periodo di tempo tra un omicidio e l'altro.


Prima di agire, conquista in modo la completa fiducia delle sue vittime e dell'ambiente familiare che le circonda, così che non venga mai sospettata di omicidio. Almeno finchè il numero delle vittime non raggiunga una cifra troppo eclatante.


In media il suo periodo di attività varia dai 10 ai 15 anni e comincia solitamente a colpire dopo i 25 anni di età.


L'arma del delitto è nella maggior parte dei casi il veleno, che non viene mai usato in dosi massicce, ma sempre in dosi minime e ripetute. Così facendo si inducono nella vittima dei sintomi riconducibili ad altre comuni malattie, e per tali saranno curati ovviamente senza esito, finchè la concentrazione di veleno non sarà così elevata nell'organismo da provocare la morte del soggetto.
La vedova nera finisce così per impossessarsi dei beni del defunto consorte o dei premi assicurativi derivanti dal decesso. Per questo motivo spesso le vittime sono di elevato rango sociale.
    
    • La storia di Belle Gunness
    • La storia di Milena Quaglini


LE SETTE ASSASSINE
Questa categoria di serial killer pratica sempre quello che viene definito "omicidio seriale rituale". 
In pratica si tratta di un gruppo di persone, solitamente capeggiate e guidate spiritualmente da un capo carismatico, che soggioga le loro volontà per indurli a fare tutto quello che si chiede loro. 
Spesso vengono addotte motivazioni che sfociano nel fanatismo esoterico, religioso o si pongono come nuovo movimento alternativo alla sfrenata società consumistica in cui viviamo. Per questo stesso motivo più che parlare di gruppo criminale si parla di vere e proprie sette. L'atipicità di questa categoria sta soprattutto nel fatto che molto spesso l'omicidio seriale avviene all'interno della setta stessa e per diversi motivi.
In questi casi si assiste al suicidio di massa in cui la setta, per ordine del capo stesso e per ottenere il fine ultimo, spesso legato alla salvezza e alla pace ultraterrena, si autoelimina. Oppure sono previsti suicidi più mirati verso un elemento alla volta, con la motivazione della "purificazione" del suicida, per qualche atto commesso in contrasto con le leggi della setta stessa. 


Manca quasi del tutto il "modus operandi" tipico del serial killer solitario. 
Tuttavia ci sono casi da "manuale" in cui la setta ha agito all'esterno e provocato un numero di vittime non indifferente. 
    
    • La storia della Manson Family
    • La storia del Mostro di Firenze
    • La storia delle Bestie di Satana


La prossima lezione verterà sulle diverse tipologie in cui è stato classificato il serial killer "tipico".

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