martedì 29 novembre 2011

Human Hunting. Decima Lezione..


Eccoci giunti ad una nuova lezione di criminologia, nel corso della quale analizzeremo un altro dei "traumi" che sta alla base, probabilmente, della condotta degli assassini seriali: l'odio per la figura materna.



Quando ci troviamo di fronte ad una madre estremamente severa e cinica, i giovani e vulnerabili maschi che hanno la sventura di essere suoi figli, possono risentire di effetti devastanti sulla loro personalità ed emotività. 
Il  risultato negli anni a venire sarà quello di un soggetto che nutre un odio virulento, non solo verso le madri ma verso tutto il genere femminile. 
Anche in questi casi, ovviamente, si sta parlando di situazioni estreme. 


Per sviluppare un odio così intenso bisogna aver subito abusi di grave entità. 
In diversi casi, bambini che poi sarebbero diventati efferati assassini, erano stati sodomizzati con il manico di scopa dalle madri, costretti ad assistere agli incontri con i loro amanti, o puniti con l'uccisione del loro gatto o cane. 
In questi casi è indubbio che l'astio, il rancore che si nutre è eccessivo per poterlo sopportare. 


Secondo gli psichiatri di oggi, l'avversione che questi assassini provano per la madre, viene proiettata verso tutte le donne, sfociando in "misoginia maligna". Le donne, che vengono viste come creature ripugnanti, secondo queste menti distorte, meritano tutti gli orrori e le sofferenze del mondo.

Nel corso della prossima lezione tratteremo da vicino l'universo dei traumi infantili e quanto questi possano incidere negativamente nella vita di una persona, tanto da trasformarla (in alcuni casi) in un probabile predatore di uomini.

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